Otis Redding – (Sittin’ On) The Dock Of The Bay (Official Music Video), 1968 + testo e traduzione + Paolo Panzeri, Otis Redding: la morte e la storia di “(Sittin’ On) The Dock of the Bay”, ROCKOL, 10-12-2020

 

 

 

Otis Redding: in memoria del Signor Commozione - Billboard Italia

Otis Ray Redding Jr. (Dawson, 9 settembre 1941 – Madison, 10 dicembre 1967) è stato un cantante statunitense di musica soul, la cui fama è legata soprattutto ai singoli I’ve Been Loving You Too Long del 1965 e (Sittin’ on) the Dock of the Bay uscito postumo.

 

SEGUE :

https://it.wikipedia.org/wiki/Otis_Redding

 

 

 

Sittin’ on the dock of the bay – Otis Redding

Di Otis Redding – Volt Records, 1968

 

 

Testo della canzone (lingua originale)

 

Sittin’ on the dock of the bay

 

Sittin’ in the morning sun
I’ll be sittin’ when the evening comes
Watching the ships roll in
Then I watch them roll away again, yeah
I’m sittin’ on the dock of the bay
Watchin’ the tide roll away, ooh
I’m just sittin’ on the dock of the bay
Wastin’ time
I left my home in Georgia
Headed for the Frisco Bay
Cuz I’ve had nothing to live for
And look like nothing’s gonna come my way
So, I’m just gon’ sit on the dock of the bay
Watchin’ the tide roll away, ooh
I’m sittin’ on the dock of the bay
Wastin’ time
Looks like nothing’s gonna change
Everything still remains the same
I can’t do what ten people tell me to do
So I guess I’ll remain the same, listen
Sittin’ here resting my bones
And this lonely mess won’t leave me alone, listen
Two thousand miles I roamed
Just to make this dock my home, now
I’m just gon’ sit at the dock of a bay
Watchin’ the tide roll away, ooh
Sittin’ on the dock of the bay
Wastin’ time

Testo della canzone (Traduzione in italiano)

Traduzione a cura di Ermanno Tassi

 

Seduto Sul Molo Della Baia

 

Sono seduto sotto il sole del mattino
Resterò seduto quando si farà sera
Osservando le navi entrare
Poi le guarderò quando se ne andranno di nuovo, yeah

 

Sono seduto sul molo della baia
Mentre osservo la bassa marea,
Sono proprio seduto sul molo della baia
A perdere tempo

 

Sono partito da casa mia in Georgia
Diretto alla Baia di Frisco
Perché non avevo niente per cui vivere
E pare che niente troverò sul mio cammino

 

Quindi non farò altro che stare seduto sul molo della baia
Ad osservare la bassa marea, uuh
Sono seduto sul molo della baia
A perdere tempo

 

Sembra che niente debba cambiare
Tutto rimane come prima
Non sono in grado di fare ciò che dieci persone mi dicono di fare
Quindi suppongo che rimarrò quello di sempre

 

Seduto qui a riposare le mie ossa
E questo stato di confusione e di solitudine non vuole lasciarmi in pace
In giro per duemila miglia
Solo per poter fare di questo molo la mia dimora, gia!

 

Mi siederò sul molo della baia
Ad osservare la bassa marea,
Sono seduto sul molo della baia
A perdere tempo

TESTO E TRADUZIONE DI ERMANNNO TASSI

DA :

https://www.riflessioni.it/testi_canzoni/otis_redding.htm

 

 

ROCKOL.IT –10-12-2020

https://www.rockol.it/news-718644/otis-redding-la-morte-e-la-storia-di-sittin-on-the-dock-of-the-bay

 

Otis Redding: la morte e la storia di “(Sittin’ On) The Dock of the Bay”

Il 10 dicembre 1967 perdeva la vita uno dei più grandi cantanti soul di sempre.

Di Paolo Panzeri

Il ‘Padrino del Soul’ James Brown – uno che la sapeva lunga su molti affari della vita – nella sua autobiografia, sostiene di avergli sconsigliato di muoversi in aereo tra una tappa e l’altra del tour.

Specie se la destinazione è lo stato del Wisconsin, dove in inverno fa freddo e il tempo è spesso brutto, un po’ come in Iowa, dove – solo otto anni prima, in febbraio, nei pressi di Clear Lake, nella contea di Cerro Gordo – il Beechcraft Bonanza con a bordo Ritchie Valens, Buddy Holly e J. P. Richardson si schiantò in quello che Don McLean prima e l’America tutta dopò avrebbe ricordato come “the day that music die”. Per un brutto scherzo del destino anche la vita di Otis Redding, finirà allo stesso modo, a Madison, in Wisconsin, nel pomeriggio del 10 dicembre 1967, dove sempre un Beechcraft, quando mancavano pochi minuti all’atterraggio, si schianterà nelle fredde acque del lago Monona mettendo fine, a soli ventisei anni, alla carriera di uno dei più .grandi interpreti della musica soul e rhythm and blues.

La storia dell’uomo che avrebbe modellato il sound della Stax diventando non solo un performer immortale ma anche uno dei produttori e talent scout più influenti della sua generazione è simile a quella di molti altri grandi di una discografia che non esiste più: prima la gavetta a cottimo alle dipendenze di Little Richard e Johnny Jenkins, poi la fama, quella vera, con canzoni salite in vetta alle classifiche di vendita. Da “These Arms of Mine” a “I’ve Been Loving You Too Long”, fino a “(Sittin’ On) The Dock of the Bay”.

 

 

 

 

 

Quest’ultima, scritta insieme al chitarrista Steve Cropper, è la più famosa tra tutte le sue canzoni e gli è legata indissolubilmente poiché venne pubblicata solo dopo la sua morte. Otis Redding iniziò a scrivere il testo della canzone nell’agosto del 1967, quando viveva su una casa galleggiante presa in affitto a Sausalito, in California. La completò in seguito a Memphis con l’aiuto di Cropper, che era un produttore dell’etichetta discografica Stax e il chitarrista di Booker T. & the M.G.’s. Ma non ebbe la ventura di poterla mai ascoltare in radio.

Il 9 dicembre 1967, Redding si esibì a Cleveland nello show televisivo Upbeat condotto da Ben Webster con Mitch Ryder and the Detroit Wheels e, in serata, sempre nella stessa città, al Leo’s Casino. La tappa successiva sarebbe stata Madison, in Wisconsin, dove si sarebbe dovuto esibire al nightclub Factory. Purtroppo un incidente aereo lo portò via per sempre. Le altre vittime della tragedia furono quattro membri della sua band, i Bar-Kays: il chitarrista Jimmy King, il sax tenore Phalon Jones, il tastierista Ronnie Caldwell e il batterista Carl Cunningham; il loro cameriere, Matthew Kelly e il pilota Fraser. Unico superstite il trombettista Ben Cauley.

È opinione diffusa che Otis Redding considerasse la canzone incompiuta e volesse ultimarla, ma quell’incidente aereo gli tolse la possibilità di farlo.

Cropper aggiunse il suono dei gabbiani e delle onde che si infrangono dichiarando che questa fosse una espressa volontà di Redding che ricordava di averli sentiti quando aveva iniziato a scrivere la canzone sulla casa galleggiante. In un’intervista concessa a Fresh Air di NPR, Cropper spiegò l’origine della canzone: “Otis era uno di quei ragazzi che avevano cento idee. Era stato a San Francisco per esibirsi al Fillmore. La storia che conosco è che aveva affittato una boathouse o stava in una boathouse o qualcosa del genere ed è qui che ha avuto l’idea delle navi che giungevano nella baia. Questo era tutto quello che aveva buttato giù, ‘Guardo le navi entrare e le guardo scivolare via’. Se ascolti le canzoni in cui ho collaborato con Otis, la maggior parte dei testi parlano di lui. Otis non scriveva davvero di se stesso, ma io l’ho fatto. Canzoni come “Mr. Pitiful” e “Fa-Fa-Fa-Fa-Fa (Sad song)” parlano di Otis e della vita di Otis. “Dock of the Bay” era esattamente questo, ‘I left my home in Georgia, headed for the Frisco Bay’ è tutto incentrato su di lui che va a San Francisco per esibirsi.”.

 

 

 

 

“(Sittin’ On) The Dock of the Bay” venne pubblicata nel gennaio 1968, appena un mese dopo la sua morte e fu il suo unico singolo a raggiungere la posizione numero uno della classifica di vendita statunitense sempre nel gennaio 1968. La canzone fu anche il primo singolo postumo a diventare numero uno nella storia delle classifiche degli Stati Uniti. Mentre, la raccolta “The Dock of the Bay” divenne il primo disco postumo a raggiungere il primo posto nella classifica degli album del Regno Unito.

 

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1 risposta a Otis Redding – (Sittin’ On) The Dock Of The Bay (Official Music Video), 1968 + testo e traduzione + Paolo Panzeri, Otis Redding: la morte e la storia di “(Sittin’ On) The Dock of the Bay”, ROCKOL, 10-12-2020

  1. ueue scrive:

    Bella e malinconica questa canzone.

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